Brano: [...]cludere, oltre agli esponenti democraticoborghesi e gli intellettuali progressisti, le forze cattoliche moderate e perfino i monarchici, che molti lavoratori ritenevano corresponsabi
li del fascismo e della catastrofe nazionale, quindi del tutto inaffidabili come compagni di lotta (v. Resistenza italiana dissidente).
Questi dissensi, che si richiamavano a un’interpretazione rigorosa della lotta di classe, trovarono espressione nel giornale Stella Rossa, che
li organizzò in un consistente movimento politico clandestino antifascista, autonominandosi Partito Comunista Integrale (ma conosciuto più largamente con il nome del giornale), che fece la sua comparsa fin dalla seconda metà del settembre 1943.
Alla testa del movimento erano per
10 più lavoratori che in gioventù avevano militato, su posizioni bordighiste (v. Bordiga, Amadeo), nel Partito comunista d’Italia (v. Comunista italiano, Partito). Tra questi spiccavano gli operai Pasquale Ra'h none, Carlo Bacciarini, Giuseppe Ramina, il tipografo Giorgio Pavanetto e il cappellaio Temist[...]
[...] del movimento erano per
10 più lavoratori che in gioventù avevano militato, su posizioni bordighiste (v. Bordiga, Amadeo), nel Partito comunista d’Italia (v. Comunista italiano, Partito). Tra questi spiccavano gli operai Pasquale Ra'h none, Carlo Bacciarini, Giuseppe Ramina, il tipografo Giorgio Pavanetto e il cappellaio Temistocle Vaccarella (v.), quest’ultimo dotato di notevoli capacità politiche e organizzative. I tesserati del movimento “Stella Rossa” raggiunsero nell'inverno del 1943 il numero di circa 800, ma nel giugno 1944 erano già diventati 2.000 e costituivano un serio intralcio allo sviluppo dell’organizzazione torinese del Partito comunista ufficiale. “Stella Rossa” era infatti riuscita a radicarsi nelle maggiori fabbriche della città, in paricolar modo alla Fiat (dove, secondo attendibili valutazioni, contava ben cinquecento iscritti), alla Lancia e alla Spa. Il movimento inoltre conduceva una intensa e coraggiosa lotta contro i nazifascisti, che
11 giornale propagandava in forme ampie e vivaci.
Gli articoli di “Stella Rossa” incitavano gli operai a lottare a oltranza e senza cedimenti contro il totalitarismo reazionario. Però il compito del proletariato, secondo i comunisti “integralisti”, non si esauriva con la sconfitta del fascismo, ma doveva continuare fino alla definitiva distruzione del capitalismo che
lo aveva generato. Precisamente su questa diversa valutazione delle prospettive verteva la polemica aspra con i dirigenti del P.C.I. che, da parte loro, consideravano invece come fondamentale compito della Resistenza la cacciata dei tedeschi per la liberazione del territorio nazionale e la distruzione del[...]
[...]esta diversa valutazione delle prospettive verteva la polemica aspra con i dirigenti del P.C.I. che, da parte loro, consideravano invece come fondamentale compito della Resistenza la cacciata dei tedeschi per la liberazione del territorio nazionale e la distruzione del fascismo come lotta per la riconquista delle libertà democratiche (v. Democrazia progressiva), accantonando la lotta di classe in nome della “unità nazionale”.
Tra il P.C.I. e “Stella Rossa” vi furono quindi momenti di duro contrasto: gli “integralisti” accusavano i comunisti ufficiali di tradire la causa del proletariato, in quanto favorivano il mantenimento al potere delle forze borghesi e aiutavano i capitalisti a superare la crisi in cui si dibattevano. Per contro, gli atteggiamenti di “Stella Rossa” venivano considerati dai dirigenti del P.C.I. come provocatori e utili soltanto al nemico nazifascista.
Su La nostra lotta (v.), organo del Partito comunista italiano, in un articolo apparso sul numero di dicembre del 1943, sotto il titolo « Il “sinistrismo” maschera della Gestapo », in un articolo attribuito a Pietro Secchia (v.) si diceva: « Non è la prima volta che i nazifascisti ricorrono all’arma della demagogia e si coprono il volto con la maschera “rivoluzionaria” per tentare di conquistare una qualche influenza tra gli operai. Influenza che non potrebbero certamente conquistare pr[...]
[...] la prima volta che i nazifascisti ricorrono all’arma della demagogia e si coprono il volto con la maschera “rivoluzionaria” per tentare di conquistare una qualche influenza tra gli operai. Influenza che non potrebbero certamente conquistare presentandosi col loro vero volto di nazifascisti. [...] Non è dunque per noi una novità il constatare che con l'occupazione teutonica in Italia sono apparsi alcuni fogli dai pomposi titoli “proletari” come “Stella Rossa” e “Prometeo” i quali con roboante fraseologia massimalista e pseudo rivoluzionaria dicono di essere sulla via della ... sinistra. In realtà sono sulla via della Gestapo. [...] Ma sotto la maschera del “sinistrismo” è facile scorgervi il bieco sanguinario volto del nazifascismo. Strappiamo questa maschera, laceriamo il velo e vi scorgeremo il grugno di Hitler.
Ogni operaio al quale sia capitato per le mani qualcuno di questi luridi fogli dai titoli altisonanti e dall'etichetta “rivoluzionaria” si sarà certamente reso conto della vera natura del loro contenuto. Bastano a ciò poche riflessio[...]
[...]tto la maschera del “sinistrismo” è facile scorgervi il bieco sanguinario volto del nazifascismo. Strappiamo questa maschera, laceriamo il velo e vi scorgeremo il grugno di Hitler.
Ogni operaio al quale sia capitato per le mani qualcuno di questi luridi fogli dai titoli altisonanti e dall'etichetta “rivoluzionaria” si sarà certamente reso conto della vera natura del loro contenuto. Bastano a ciò poche riflessioni. [...] Ebbene, questi fogli, “Stella Rossa” e “Prometeo”, non dicono una sola parola contro i tedeschi, contro i nazisti, non incitano alla lotta e alla lotta immediata contro i nazisti tedeschi, al contrario questi luridi fogli attaccano il Partito Comunista perché con tutte le sue forze è sceso in lotta per la cacciata dei tedeschi dal l'Italia, perché chiama le masse popolari italiane a lottare con tutti i mezzi, a insorgere contro i tedeschi ed i fascisti.
[...] I redattori di “Prometeo” e “Stella Rossa” accusano il P.C. di tradire il proletariato italiano perché si è fatto propugnatore del
C.d.L.N., perché si è alleato con [...]
[...]eo”, non dicono una sola parola contro i tedeschi, contro i nazisti, non incitano alla lotta e alla lotta immediata contro i nazisti tedeschi, al contrario questi luridi fogli attaccano il Partito Comunista perché con tutte le sue forze è sceso in lotta per la cacciata dei tedeschi dal l'Italia, perché chiama le masse popolari italiane a lottare con tutti i mezzi, a insorgere contro i tedeschi ed i fascisti.
[...] I redattori di “Prometeo” e “Stella Rossa” accusano il P.C. di tradire il proletariato italiano perché si è fatto propugnatore del
C.d.L.N., perché si è alleato con i Partiti borghesi. Costoro strillano che bisogna farla finita con la democrazia, che la democrazia è
la stessa cosa del fascismo. Costoro dicono che bisogna fare la rivoluzione proletaria, che ci vuole la dittatura del proletariato. Ecco Hitler, ecco Goebbels che cacciano fuori il loro volto.
[...] Tutto per il fronte significa anche lotta a fondo contro tutti coloro che cercano di indebolire il fronte delia lotta. Nessun operaio deve più sporcarsi le mani coi l[...]
[...]fica anche lotta a fondo contro tutti coloro che cercano di indebolire il fronte delia lotta. Nessun operaio deve più sporcarsi le mani coi luridi fogli della quinta colonna e con quelli che coscientemente o no servono alla quinta colonna ».
Se le accuse di attesismo (v.) potevano essere in qualche modo giustificate dalle prese di posizione dei cosiddetti “comunisti internazionalisti” (v. Prometeo 194345), erano però ingiuste nei riguardi di “Stella Rossa” che, in realtà, aveva aderito alla Guerra di liberazione, tanto da operare con i suoi uomini nelle formazioni partigiane della vai di Lanzo, della vai di Susa e nel Vercellese.
L’assassinio di Vaccarella
Nel giugno 1944 Temistocle Vaccarella venne a Milano, presumibilmente per avervi un incontro, ma vi trovò la morte, ucciso da mano ignota. Il suo cadavere venne trovato in una strada della città. Ciò avvenne proprio quando il gruppo dirigente di “Stella Rossa” stava allacciando rapporti con Lelio Basso (v.) e con un altro movimento dissidente di sinistra, sorto nella zona di Legnano in[...]
[...] realtà, aveva aderito alla Guerra di liberazione, tanto da operare con i suoi uomini nelle formazioni partigiane della vai di Lanzo, della vai di Susa e nel Vercellese.
L’assassinio di Vaccarella
Nel giugno 1944 Temistocle Vaccarella venne a Milano, presumibilmente per avervi un incontro, ma vi trovò la morte, ucciso da mano ignota. Il suo cadavere venne trovato in una strada della città. Ciò avvenne proprio quando il gruppo dirigente di “Stella Rossa” stava allacciando rapporti con Lelio Basso (v.) e con un altro movimento dissidente di sinistra, sorto nella zona di Legnano intorno a un foglio clandestino intitolato II Lavoratore per iniziativa di Mauro Venegoni (v.) e dei suoi fratelli.
Dopo la morte di Vaccarella i dirigenti di “Stella Rossa” decisero di instaurare stretti rapporti col P.C.I.. L’ultimo numero del foglio clandestino torinese, diretto da Pasquale Rainone, portava la data del febbraio 1945, si apriva con un editoriale dal titolo “Unità di spiriti e di intenti” e annunciava che il movimento si scioglieva aH’interno del P.C.I..
A. Per.
Stemberger, Mariano
N. a Fiume il 16.9.1922; meccanico. Membro di un’organizzazione comunista clandestina scoperta a Fiume, nel luglio 1942 fu arrestato con due compagni mentre acquistava carta per ciclostile. Deferito al Tribunale Speciale, il 7.5.1943, fu condannato a 10 anni[...]