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Il segmento testuale Stella Rossa è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 26Entità Multimediali , di cui in selezione 39 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 699

Brano: [...]cludere, oltre agli esponenti democraticoborghesi e gli intellettuali progressisti, le forze cattoliche moderate e perfino i monarchici, che molti lavoratori ritenevano corresponsabi

li del fascismo e della catastrofe nazionale, quindi del tutto inaffidabili come compagni di lotta (v. Resistenza italiana dissidente).

Questi dissensi, che si richiamavano a un’interpretazione rigorosa della lotta di classe, trovarono espressione nel giornale Stella Rossa, che

li organizzò in un consistente movimento politico clandestino antifascista, autonominandosi Partito Comunista Integrale (ma conosciuto più largamente con il nome del giornale), che fece la sua comparsa fin dalla seconda metà del settembre 1943.

Alla testa del movimento erano per

10 più lavoratori che in gioventù avevano militato, su posizioni bordighiste (v. Bordiga, Amadeo), nel Partito comunista d’Italia (v. Comunista italiano, Partito). Tra questi spiccavano gli operai Pasquale Ra'h none, Carlo Bacciarini, Giuseppe Ramina, il tipografo Giorgio Pavanetto e il cappellaio Temist[...]

[...] del movimento erano per

10 più lavoratori che in gioventù avevano militato, su posizioni bordighiste (v. Bordiga, Amadeo), nel Partito comunista d’Italia (v. Comunista italiano, Partito). Tra questi spiccavano gli operai Pasquale Ra'h none, Carlo Bacciarini, Giuseppe Ramina, il tipografo Giorgio Pavanetto e il cappellaio Temistocle Vaccarella (v.), quest’ultimo dotato di notevoli capacità politiche e organizzative. I tesserati del movimento “Stella Rossa” raggiunsero nell'inverno del 1943 il numero di circa 800, ma nel giugno 1944 erano già diventati 2.000 e costituivano un serio intralcio allo sviluppo dell’organizzazione torinese del Partito comunista ufficiale. “Stella Rossa” era infatti riuscita a radicarsi nelle maggiori fabbriche della città, in paricolar modo alla Fiat (dove, secondo attendibili valutazioni, contava ben cinquecento iscritti), alla Lancia e alla Spa. Il movimento inoltre conduceva una intensa e coraggiosa lotta contro i nazifascisti, che

11 giornale propagandava in forme ampie e vivaci.

Gli articoli di “Stella Rossa” incitavano gli operai a lottare a oltranza e senza cedimenti contro il totalitarismo reazionario. Però il compito del proletariato, secondo i comunisti “integralisti”, non si esauriva con la sconfitta del fascismo, ma doveva continuare fino alla definitiva distruzione del capitalismo che

lo aveva generato. Precisamente su questa diversa valutazione delle prospettive verteva la polemica aspra con i dirigenti del P.C.I. che, da parte loro, consideravano invece come fondamentale compito della Resistenza la cacciata dei tedeschi per la liberazione del territorio nazionale e la distruzione del[...]

[...]esta diversa valutazione delle prospettive verteva la polemica aspra con i dirigenti del P.C.I. che, da parte loro, consideravano invece come fondamentale compito della Resistenza la cacciata dei tedeschi per la liberazione del territorio nazionale e la distruzione del fascismo come lotta per la riconquista delle libertà democratiche (v. Democrazia progressiva), accantonando la lotta di classe in nome della “unità nazionale”.

Tra il P.C.I. e “Stella Rossa” vi furono quindi momenti di duro contrasto: gli “integralisti” accusavano i comunisti ufficiali di tradire la causa del proletariato, in quanto favorivano il mantenimento al potere delle forze borghesi e aiutavano i capitalisti a superare la crisi in cui si dibattevano. Per contro, gli atteggiamenti di “Stella Rossa” venivano considerati dai dirigenti del P.C.I. come provocatori e utili soltanto al nemico nazifascista.

Su La nostra lotta (v.), organo del Partito comunista italiano, in un articolo apparso sul numero di dicembre del 1943, sotto il titolo « Il “sinistrismo” maschera della Gestapo », in un articolo attribuito a Pietro Secchia (v.) si diceva: « Non è la prima volta che i nazifascisti ricorrono all’arma della demagogia e si coprono il volto con la maschera “rivoluzionaria” per tentare di conquistare una qualche influenza tra gli operai. Influenza che non potrebbero certamente conquistare pr[...]

[...] la prima volta che i nazifascisti ricorrono all’arma della demagogia e si coprono il volto con la maschera “rivoluzionaria” per tentare di conquistare una qualche influenza tra gli operai. Influenza che non potrebbero certamente conquistare presentandosi col loro vero volto di nazifascisti. [...] Non è dunque per noi una novità il constatare che con l'occupazione teutonica in Italia sono apparsi alcuni fogli dai pomposi titoli “proletari” come “Stella Rossa” e “Prometeo” i quali con roboante fraseologia massimalista e pseudo rivoluzionaria dicono di essere sulla via della ... sinistra. In realtà sono sulla via della Gestapo. [...] Ma sotto la maschera del “sinistrismo” è facile scorgervi il bieco sanguinario volto del nazifascismo. Strappiamo questa maschera, laceriamo il velo e vi scorgeremo il grugno di Hitler.

Ogni operaio al quale sia capitato per le mani qualcuno di questi luridi fogli dai titoli altisonanti e dall'etichetta “rivoluzionaria” si sarà certamente reso conto della vera natura del loro contenuto. Bastano a ciò poche riflessio[...]

[...]tto la maschera del “sinistrismo” è facile scorgervi il bieco sanguinario volto del nazifascismo. Strappiamo questa maschera, laceriamo il velo e vi scorgeremo il grugno di Hitler.

Ogni operaio al quale sia capitato per le mani qualcuno di questi luridi fogli dai titoli altisonanti e dall'etichetta “rivoluzionaria” si sarà certamente reso conto della vera natura del loro contenuto. Bastano a ciò poche riflessioni. [...] Ebbene, questi fogli, “Stella Rossa” e “Prometeo”, non dicono una sola parola contro i tedeschi, contro i nazisti, non incitano alla lotta e alla lotta immediata contro i nazisti tedeschi, al contrario questi luridi fogli attaccano il Partito Comunista perché con tutte le sue forze è sceso in lotta per la cacciata dei tedeschi dal l'Italia, perché chiama le masse popolari italiane a lottare con tutti i mezzi, a insorgere contro i tedeschi ed i fascisti.

[...] I redattori di “Prometeo” e “Stella Rossa” accusano il P.C. di tradire il proletariato italiano perché si è fatto propugnatore del

C.d.L.N., perché si è alleato con [...]

[...]eo”, non dicono una sola parola contro i tedeschi, contro i nazisti, non incitano alla lotta e alla lotta immediata contro i nazisti tedeschi, al contrario questi luridi fogli attaccano il Partito Comunista perché con tutte le sue forze è sceso in lotta per la cacciata dei tedeschi dal l'Italia, perché chiama le masse popolari italiane a lottare con tutti i mezzi, a insorgere contro i tedeschi ed i fascisti.

[...] I redattori di “Prometeo” e “Stella Rossa” accusano il P.C. di tradire il proletariato italiano perché si è fatto propugnatore del

C.d.L.N., perché si è alleato con i Partiti borghesi. Costoro strillano che bisogna farla finita con la democrazia, che la democrazia è

la stessa cosa del fascismo. Costoro dicono che bisogna fare la rivoluzione proletaria, che ci vuole la dittatura del proletariato. Ecco Hitler, ecco Goebbels che cacciano fuori il loro volto.

[...] Tutto per il fronte significa anche lotta a fondo contro tutti coloro che cercano di indebolire il fronte delia lotta. Nessun operaio deve più sporcarsi le mani coi l[...]

[...]fica anche lotta a fondo contro tutti coloro che cercano di indebolire il fronte delia lotta. Nessun operaio deve più sporcarsi le mani coi luridi fogli della quinta colonna e con quelli che coscientemente o no servono alla quinta colonna ».

Se le accuse di attesismo (v.) potevano essere in qualche modo giustificate dalle prese di posizione dei cosiddetti “comunisti internazionalisti” (v. Prometeo 194345), erano però ingiuste nei riguardi di “Stella Rossa” che, in realtà, aveva aderito alla Guerra di liberazione, tanto da operare con i suoi uomini nelle formazioni partigiane della vai di Lanzo, della vai di Susa e nel Vercellese.

L’assassinio di Vaccarella

Nel giugno 1944 Temistocle Vaccarella venne a Milano, presumibilmente per avervi un incontro, ma vi trovò la morte, ucciso da mano ignota. Il suo cadavere venne trovato in una strada della città. Ciò avvenne proprio quando il gruppo dirigente di “Stella Rossa” stava allacciando rapporti con Lelio Basso (v.) e con un altro movimento dissidente di sinistra, sorto nella zona di Legnano in[...]

[...] realtà, aveva aderito alla Guerra di liberazione, tanto da operare con i suoi uomini nelle formazioni partigiane della vai di Lanzo, della vai di Susa e nel Vercellese.

L’assassinio di Vaccarella

Nel giugno 1944 Temistocle Vaccarella venne a Milano, presumibilmente per avervi un incontro, ma vi trovò la morte, ucciso da mano ignota. Il suo cadavere venne trovato in una strada della città. Ciò avvenne proprio quando il gruppo dirigente di “Stella Rossa” stava allacciando rapporti con Lelio Basso (v.) e con un altro movimento dissidente di sinistra, sorto nella zona di Legnano intorno a un foglio clandestino intitolato II Lavoratore per iniziativa di Mauro Venegoni (v.) e dei suoi fratelli.

Dopo la morte di Vaccarella i dirigenti di “Stella Rossa” decisero di instaurare stretti rapporti col P.C.I.. L’ultimo numero del foglio clandestino torinese, diretto da Pasquale Rainone, portava la data del febbraio 1945, si apriva con un editoriale dal titolo “Unità di spiriti e di intenti” e annunciava che il movimento si scioglieva aH’interno del P.C.I..

A. Per.

Stemberger, Mariano

N. a Fiume il 16.9.1922; meccanico. Membro di un’organizzazione comunista clandestina scoperta a Fiume, nel luglio 1942 fu arrestato con due compagni mentre acquistava carta per ciclostile. Deferito al Tribunale Speciale, il 7.5.1943, fu condannato a 10 anni[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 96

Brano: Torino

che durante il periodo della cospirazione e che talvolta il Partito, diciamo così, “ufficiale” aveva tacciato di “provocatori”, per essere costoro ancora legati al vecchio rivoluzionarismo estremistico (e, in parte, parolaio) degli anni Venti. Da qui sarebbe nato, durante la Resistenza, il gruppo dissidente Stella Rossa (v.), nonché la peculiare situazione di isolamento del Partito comunista, guardato con sospetto dagli altri partiti legati alla tradizione democratica.

Il secondo fatto che si era manifestato era l’atteggiamento particolarmente duro, minaccioso e intransigente del comandante la Difesa territoriale, generale Enrico AdamiRossi (v.), che aveva respinto ogni contatto con il Fronte nazionale interpretando lo stato d’assedio dichiarato dal governo Badoglio in senso nettamente illiberale e repressivo.

Il successivo comportamento del generale AdamiRossi (il quale commise il reato di tradimento [...]

[...]repressione tedesca il successo fu grandioso: Radio Londra lo salutò come il più grande movimento di protesta mai svoltosi in terra occupata dai tedeschi. Ma

il Partito comunista dovette constatare, con non celato allarme, che a Torino il successo era stato in gran parte dovuto a un gruppo, o meglio a una serie di gruppi operai che, subito dopo l’agitazione, cominciarono a dar vita a una organizzazione riunita attorno al giornale clandestino “Stella Rossa”.

Il titolo stesso la diceva già lunga: le formazioni partigiane organizzate dal Partito comunista, le Brigate “Garibaldi”, portavano infatti la stella tricolore, un abile compromesso tra la stella sovietica e gli obiettivi “nazionali”: ma i seguaci di “Stella Rossa” intendevano dare alla lotta un carattere classista — e non nazionale —, premessa di una non meglio definita “rivoluzione”.

Il Partito comunista, usando il sistema di infamare i dissidenti, lanciava contro “Stella Rossa” l'accusa (per esso, appunto, infamante) di “trotzkista”: e qualcosa di vero c’era in ciò, in quanto i seguaci del gruppo (che, per parte loro, non si consideravano scissionisti, ma soltanto esponenti di una corrente “critica” nei confronti del Partito), sembravano auspicare qualcosa di simile alla “rivoluzione permanente” di Trotzkij (v.) : prima abbattere il nazifascismo e immediatamente dopo l’ordine capitalista. Si può osservare che il Partito comunista era qui vittima della sua stessa propaganda, che per anni aveva tentato di avvalorare l’equazione « fascismo uguale capitalismo »: gli uo[...]

[...]ravano scissionisti, ma soltanto esponenti di una corrente “critica” nei confronti del Partito), sembravano auspicare qualcosa di simile alla “rivoluzione permanente” di Trotzkij (v.) : prima abbattere il nazifascismo e immediatamente dopo l’ordine capitalista. Si può osservare che il Partito comunista era qui vittima della sua stessa propaganda, che per anni aveva tentato di avvalorare l’equazione « fascismo uguale capitalismo »: gli uomini di “Stella Rossa” ne traevano le logiche conseguenze.

Ben presto gli articoli di “Stella Rossa” si fecero più espliciti: ai primi di settembre del 1944, in un lungo scritto intitolato « Perché siamo comunisti e non centristi », “Stella Rossa” diceva: « Il proletariato comunista deve costituire l’avanguardia della coalizione antinazista, ma questo movimento non deve sboccare nella creazione di un’Italia demoliberale, bensì nel\’instaurazione della Repubblica Sovietica Italiana ». Tesi del tutto inconciliabile con la linea politica comunista, quale era stata stabilita da Stalin e Togliatti, nel quadro generale della guerra.

In parte per far fronte a “Stella Rossa” il Partito comunista passò dai “comitati sindacali” (ove erano rappresentati pariteticamente anche i socialisti e i democristiani) ai “co

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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 97

Brano: Torino

irritati di agitazione” (v,), più legati all'ala estremista delle fabbriche, ove maggiore era la componente operaistica, mentre le pretese rappresentanze socialiste o democristiane, formate da elementi cosiddetti “di base”, cioè del tutto privi di personalità politica, erano, salvo eccezioni, irrilevanti: va detto però che la battaglia combattuta dai comunisti torinesi per non perdere il contatto con i dissidenti di “Stella Rossa”, ma nello stesso tempo per mantenere “l’unità nazionale” in seno al C.L.N., autentico tour de force politico, fu condotta con estrema abilità ed ebbe un notevole successo: acutamente i comunisti di Torino compresero che la demonizzazione di “Stella Rossa” non sarebbe stata loro utile: andava piuttosto compiuto il tentativo di riassorbire i dissidenti che, in quanto operai di base e privi di dirigenti politici veramente esperti e smaliziati, si sarebbero lasciati sedurre abbastanza facilmente dalla sirena delVunità operaia. A ciò si aggiunga che i seguaci di “Stella Rossa” non erano mai riusciti a penetrare entro le formazioni partigiane di montagna (le quali rappresentavano nella lotta la forza decisiva) e non erano mai pervenuti a trasformare

il loro gruppo da fenomeno torinese in movimento nazionale, infine, nel gennaio del 1945, le trattative tra la Federazione torinese del Partito comunista e i capi di “Stella Rossa” condussero al rientro del gruppo dissidente nel Partito; nel febbraio dello stesso anno, con un articolo intitolato « Unità di spiriti e di intenti », “Stella Rossa” annunciava la cessazione delle sue pubblicazioni, dicendo però che ciò costava « un grosso sacrificio ».

Su questa operazione va osservato che “Stella Rossa”, la quale rappresentava anche (e, forse, soprattutto) una ribellione della “base” al sistema funzionaristico e burocratico imperante nel Partito comunista, ove le decisioni erano sempre prese “in alto” e poscia fatte “approvare” solo in maniera del tutto formale dalla “base”, non si rese veramente mai conto di ciò, e si lasciò imbrigliare nella discussione dei “prineipii ideologici”, ove ebbe fatalmente la peggio; e in secondo luogo che il Partito comunista condusse, sì, in porto con successo questa delicata operazione: ma a prezzo di concessioni all'operaismo estremista e di un conseguente [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 697

Brano: Stella Rossa”, Brigata

Sopra: le posizioni occupate dalla Brigata “Stella Rossa”. Sotto: linee di attacco del rastrellamento compiuto dai tedeschi. (Da un manuale di guerra antipartigiana pubblicato in Germania il 29.3.1945)

lettriche e telefoniche, nonché i binari della “Direttissima”. La V Armata intanto era giunta nei pressi di Lagaro a nord di Castiglione dei Pepoli (a 10 chilometri in linea d'aria dal monte Sole) e i partigiani della “Stella rossa”, ritenendo che fosse giunto il momento finale, si apprestarono a bloccare le vie di ritirata dei tedeschi.

Il 28 settembre, forti contingenti di SS tedesche si assestarono nei punti chiave, lungo tutta la strada da Castiglione dei Pepoli fino a Sasso Marconi e, da qui, lungo quella portante a Vergato. Stava per scatenarsi l’operazione più massiccia contro la Brigata partigiana e la popolazione che la fiancheggiava.

L’azione fu condotta secondo uno schema che sarà poi proposto, come modello di intervento antipartigiano, dal manuale pubblicato dai tedeschi per la repressione del ribelli [...]

[...]ondotta secondo uno schema che sarà poi proposto, come modello di intervento antipartigiano, dal manuale pubblicato dai tedeschi per la repressione del ribelli in Italia: GeneraIKommando I. Fallsch. Korps Fùhrungsgruppe le, Bandenbekampfung in Oberitalien, Gef. St. 29.3.1945.

La zona fu completamente accerchiata e a ogni reparto operante fu fissato l’obiettivo di puntare concentricamente sul monte Sole.

Al rastrellamento per annientare la “Stella Rossa” e fare tabula rasa di quando si trovava sul territorio parteciparono almeno 1.500 uomini.

I partigiani trovatisi dentro la morsa assommavano a 400500 unità.

Secondo quanto dichiarerà al processo di Bologna nel l'autunno 1951 il maggiore Walter fìeder (v.), le forze tedesche erano così ripartite: « 150 uomini del 105° Reggimento Flak, 600700 uomini del 4° Battaglione Est del 1059° Reggimento Grenadier, 100 del reparto mitraglieri, 200 artiglieri e 350 del 16° Battaglione esploratori della 16a Divisione Panzer Grenadier, comandato da Reder ». Erano tutti reparti aventi lunga esperienza e[...]

[...]aggiore Walter fìeder (v.), le forze tedesche erano così ripartite: « 150 uomini del 105° Reggimento Flak, 600700 uomini del 4° Battaglione Est del 1059° Reggimento Grenadier, 100 del reparto mitraglieri, 200 artiglieri e 350 del 16° Battaglione esploratori della 16a Divisione Panzer Grenadier, comandato da Reder ». Erano tutti reparti aventi lunga esperienza e potentemente armati con artiglieria.

Un commissario politico di battaglione della “Stella Rossa”, in un rapporto del 10.10. 1944, da parte sua riferirà: « Le forze attaccanti erano costituite da SS tedesche e, pare, da elementi fascisti. Della loro entità non ho dati precisi. Si è parlato di

2.000 o 3.000 uomini, lo credo non raggiungessero questo effettivo ».

Quanto ai partigiani, un documento del C.U.M.E.R. attribuisce alla “Stella Rossa” (al 1° settembre 1944) 450 combattenti. Nel

lo schema riprodotto nel già citato Bandenbekampfung in Oberitalien, appaiono didascalie che attestano, da parte dei tedeschi, una valutazione delie forze partigiane pari a 4 battaglioni di 100 uomini, più un reparto di “russi” di 60 uomini.

II 29 settembre, dopo essere già profondamente penetrati all’interno dello schieramento partigiano guidati da fascisti delle Brigate nere, i tedeschi scatenarono un attacco di sorpresa a Cadotto, sito su un pun

to perimetrale a sud, dove era alloggiato il Comando di brigata (compreso Lupo) con un grupp[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 863

Brano: [...]adere,

Mario Musolesi

raggiungendo dopo tre giorni di marcia il suo reparto. Ferito, fu rimpatriato.

L'8.9.1943, trovatosi a Roma, partecipò ai combattimenti di Porta S. Paolo contro i tedeschi. Successivamente raggiunse la natia Vado (Monzuno), nella valle del Setta, non lontano dalla strada Porrettana. Qui, insieme al fratello e alla sorella, diede vita ai primi nuclei partigiani che nel febbraio 1944 avrebbero costituito la Brigata « Stella Rossa », della quale divenne comandante.

Dotato di grandi capacità militari e organizzative, fu assai temuto dai fascisti che misero sulla sua testa la taglia di un milione di lire. Si professava « apolitico » sostenendo che prima bisognava cacciare i tedeschi e poi si sarebbe fatta la politica. Era rigoroso nel pretendere dai suoi uomini la disciplina.

« Non tutti — racconta suo fratello — accettarono il suo carattere e le sue idee e vi furono anche delle divergenze di opinioni. Alcuni si portarono per questo nel Modenese. Altri però vennero a noi ».

Il comandante Lupo

Ben presto Lupo [...]

[...]nalmente organizzate e dirette, dall’assalto ai treni lungo la linea BolognaFirenze all’attacco di convogli militari e di presidi nazifascisti (v. Futa, Passo della).

Quando, sospinte verso nord dagli Alleati, le armate tedesche vollero attestarsi sulla Linea Gotica e controllare la Porrettana, dovettero condurre contro Lupo e i suoi uomini una impegnativa battaglia. II 29.9. 1944 i tedeschi attaccarono l’intera zona operativa della Brigata « Stella Rossa » impegnando grandi unità di

S.S. paracadutisti della « Goering » e Brigate nere con artiglieria, carri

armati e lanciafiamme. I partigiani della « Stella Rossa » si difesero disperatamente fino all’ultimo. Lupo cadde alla testa dei suoi uomini in località Cadotto (v. Marzabotto).

Bibliografia: L. Bergonzini, La Resistenza a Bologna, voi. Ili, 1970; Bruna Musolesi, La « Stella Rossa », in « Epopea partigiana », Bologna.

Musolino, Eugenio

N. a Gallico (Reggio Calabria) il 20.6.1893; avvocato.

Invalido della Prima guerra mondiale, membro del Partito socialista dal 1921, nel 1924 aderì al Partito comunista. Segretario della Federazione comunista di Reggio Calabria e dirigente del Soccorso Rosso, per la sua attività antifascista nel 1926 fu confinato a Pantelleria e a Ustica. Durante il confino venne arrestato, deferito al Tribunale Speciale e condannato, il 4.5.1928, a 13 anni di reclusione. Liberato nel 1934 in seguito ad amnistia, fu sottoposto a sorveglianza spe[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 698

Brano: Stella Rossa”, Brigata

feriti, anche se non se ne è mai conosciuta l'entità complessiva. Convinti che contro i vecchi, i bambini e le donne i tedeschi non avrebbero infierito, i partigiani superstiti si ritirarono nei boschi o sulle vette per sfuggire alla cattura.

Gli abitanti stessi della zona non si aspettavano d'altronde l’impensabile ferocia con cui venne messa in in atto la predeterminata e spietata rappresaglia da parte di tutte le truppe impiegate (fossero al comando del Reder o di altri ufficiali nazisti), tanto che si raccolsero inermi nelle chiese e in altri luoghi pubblici e collettivi ([...]

[...]istinzione.

Alla fine di quella tragica giornata del 29 settembre, nel buio della notte, nei paraggi di San Martino, Caprara e Casaglia, tra le case e i fienili che bruciavano, le urla dei feriti e i muggiti del bestiame affamato e circondato dalle fiamme, gruppi di partigiani recarono soccorso ai bambini e ai sopravvissuti, portandoli in salvo oltre le maglie del rastrellamento.

Scioglimento della Brigata

Quello stesso 29 settembre la “Stella Rossa” cessò praticamente di esistere come organismo operativo. La rappresaglia nazifascista, spietata e annientatrice, si protrarrà invece per diversi altri giorni, fino al 5 ottobre.

Il 2 ottobre, oltre duecento partigiani e i commissari politici sfuggiti all'accerchiamento (Agostino Ottani (v.), Ferruccio Magnani (v.), Giorgio Ster ni ni, Renato Patuelli e Umberto Crisalidi “Vecio”), riuniti a Creda presso Castiglione dei Pepo

li, a ridosso del fronte e all'esterno dell'epicentro del rastrellamento tedesco, discussero sul da farsi. Prevalse la tesi di attraversare la linea del fronte per u[...]

[...]teriormente alla fine di settembre fino ai primi giorni di ottobre e anche più tardi si ebbero diversi altri eccidi: per esempio, quelli di Colle Ameno in Sasso Marconi e del Cavalcavia di Casalecchio di Reno (v.). Tutti questi caduti, accanto alle altre vittime per cause belliche e, naturalmente, insieme ai caduti antifascisti e partigiani, vengono evocati e onorati con la Medaglia d’oro conferita al gonfalone di Marzabotto.

A ricordo della “Stella Rossa” e del suo comandante Lupo, nonché dei civili morti combattendo o trucidati per rappresaglia, all'imbocco dell'abitato di Vado è stata eretta nel 1947 una stele quadrangolare con epigrafi del monzunese Renato Mazzanti che ricordano anche i caduti della Prima e della Seconda guerra mondiale.

L.Ar.

Stella Rossa, Movimento

Organizzazione di estrema sinistra, attiva in Piemonte durante la Guerra di liberazione.

I funerali di Mario Musolesi (Lupo) svoltisi a Bologna dopo la Liberazione

698



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 799

Brano: [...]ltri; si differenziava da questi solo per il fatto di mantenere la vecchia denominazione e di avere tra i suoi seguaci molti operai convinti di lottare per la rivoluzione socialista.

Naturalmente la polemica del P.C.I. contro « Prometeo » fu durissima. Pietro Secchia, in un articolo dal titolo « La maschera della Gestapo » e pubblicato da Nostra Lotta nel dicembre 1943, scrisse che i seguaci di « Prometeo » (ai quali egli accomunava quelli di Stella Rossa e di Bandiera Rossa) erano estremisti al servizio degli invasori tedeschi e pertanto andavano trattati come tali.

La polemica col P.C.I. si inasprì anciie a causa della valutazione che « Prometeo » dava delle formazioni partigiane che lottavano contro i nazifascisti. Pur valutando che i movimenti partigiani erano il frutto di una situazione specifica, dovuta alla disgregazione sociale della guerra e che molti operai si davano alla macchia per sopravvivere, « Prometeo » sosteneva che tutto quel vasto movimento veniva inquadrato dalle forze angloamericane nel loro fronte di guerra e che esso[...]

[...]ato sostenendo riguardo alla natura del Partito comunista. Nella seconda metà del 1944 le crescenti difficoltà derivanti dallo stato di guerra si ripercossero anche su «Prometeo». Dopo il numero di agosto, il giornale apparve una sola volta in ottobre e il numero successivo fu pubblicato solo nell’ aprile 1945. In questo periodo il Partito comunista internazionalista rimase, al Nord, praticamente l’unica forza dissidente di sinistra organizzata (Stella Rossa di Torino stava infatti trattando l’ingresso nel P.C.I., il gruppo del Lavoratore si era già sciolto e Bandiera Rossa, di Lelio Basso, aveva definitivamente aderito al P.S.I.U.P.).

Agli inizi del 1945 « Prometeo » propose agli altri partiti a base operaia la formazione di Comitati di agitazione unitari sui luoghi di lavoro per la difesa degli interessi della classe operaia. La proposta non venne degnata della minima considerazione. In realtà, « Prometeo » era un gruppo minoritario senza alcun seguito di massa. Inoltre, dato che i partiti democratici stavano preparando l’insurrezione popola[...]



da Contro ogni ritorno : dal fascismo alla Costituzione repubblicana : Provincia di Firenze, 2 giugno 1972 / \a cura di Claudio Galanti, Paolo Tinti, Giovanni Verni!, p. 118

Brano: r

— Avanti “ Faliero Pucci ”!

Gli risponde il loro vecchio grido:

Stella Rossa!! Stella Rossa!!

E partono come novanta diavoli con quel loro lungo Commissario in testa che non si capisce come faccia a star ritto fra tante raffiche.

Bastiano spara sempre rabbiosamente. In breve la compagnia si allinea accanto al suo comandante.

La battaglia si riaccende furiosissima e solo alle prime ombre Bastiano e Gigi decidono di ritirarsi.

Sempre combattendo la “ Faliero Pucci ” ripiega sugli inglesi. Più in alto, parallelamente, ci ritiriamo noi. A sera si arriva.

Ottime accoglienze, beef, biscotti, thè e sigarette. Dopo tanti mesi non par vero.

Otto lo ritrovai a Firenze. Si er[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 271

Brano: [...]ontinuò la lotta fino alla Liberazione.

Per la sua partecipazione alla Resistenza è stato decorato di medaglia d’argento al valor militare.

Rossi, Fratelli

Gastone (detto Leone), n. a Marzabotto (Bologna) il 25.4.1928, ivi m. il 3.9.1944.

Appena sedicenne, seguì il fratello maggiore Giovanni nella lotta partigiana, dando esempio di capacità e di coraggio nei combattimenti. Alla sua morte, il nome di Leone venne assunto dalla Brigata “Stella Rossa” e, alla sua memoria, sarà conferita la Medaglia d’oro al valor militare.

Giovanni (detto Gianni), n. a Marzabotto l'11.2.1923 e operaio a Bologna, dopo I'8.9.1943 fu, con Mario Musolesi (v.)f l'organizzatore dei primi nuclei partigiani che nella zona di Vado (Monzuno) e sulle pendici del monte Sole avrebbero dato vita alla Brigata “Stella Rossa” (v.), della quale divenne vicecomandante.

Dopo la morte del fratello minore Gastone, rimase ferito in combattimento (29.4.1944) durante uno scontro con i tedeschi impegnati nelle operazioni di annientamento della Brigata e di rappresaglia contro la popolazione civile (v. Marzabotto). Successivamente, con un gruppo di altri partigiani, superata la linea del fronte si unì alle truppe americane della V Armata, fissando il Comando del nuovo raggruppamento a Castiglione dei Pepoli.

LAr.

Rossi, Gaetano

N. a Malalbergo (Bologna) il 18.11. 1892; muratore.

Membro dell'organizzazione co[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 695

Brano: Stella Rossa”, Brigata

Nella primavera del 1946 si trasferì in Messico per raggiungere i fratelli di Lica. Qui conobbe Vittorio Vidali (al quale fu legato da una profonda amicizia), venne chiamato da Vicente Lombardo Toledano (segretario della Confederazione generale dei lavoratori dell'America Latina) a collaborare con la rivista “Partido Popular” e prestò la propria opera in altri importanti periodici a fianco dei più prestigiosi nomi dell’arte e della cultura sudamericana: Hannes Meyer (ex direttore della Scuola Bauhaus), Diego Rivera, Al faro Siqueiros, Mendez, Bravo, Beltran).

Prima delle elezi[...]

[...]nformazioni politiche, economiche, culturali e sportive”. Eraldo Gastone (v.), già comandante del Raggruppamento, dal 20.1.1946 aveva assunto le funzioni di vicedirettore responsabile e dal 7 febbraio quelle di condirettore. Redattore capo fu Ete Stucchi. Dal 1.7.1946 la direzione ebbe sede a Milano.

Il giornale sospese le pubblicazioni il 4.8.1946, fondendosi con Baita (v.), settimanale fondato e diretto da Franco Moranino (v.).

P.Am.

Stella Rossa”, Brigata

Formazione partigiana operante durante la Guerra di liberazione sull’Appennino Toscoemiliano.

Origini

Dodo T8.9.1943, con l’occupazione tedesca e la ricostituzione delle organizzazioni fasciste, a Vado e a Monzuno (dopo il ricupero di armi

695


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Stella Rossa, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---comunista <---fascisti <---antifascista <---fascismo <---comunisti <---socialista <---Partito comunista <---nazifascisti <---fascista <---italiana <---P.C.I. <---italiani <---italiano <---C.L.N. <---Storia <---nazisti <---Bibliografia <---antifascisti <---G.A.P. <---Diritto <---S.S. <---U.R.S.S. <---capitalismo <---italiane <---socialisti <---La guerra <---Linea Gotica <---S.A.P. <---San Pietro <---emiliano <---fasciste <---nazifascista <---socialiste <---Bandiera Rossa <---Giovanni Rossi <---Monte San Pietro <---P.S.I. <---Porta S <---Porta S Paolo <---antifascismo <---antifasciste <---antinazista <---capitalista <---classista <---cristiana <---d'Italia <---internazionalista <---internazionalisti <---nazismo <---nazista <---A.N.P.I. <---ANPI <---Albertino Dainesi <---Alcide De Gasperi <---Bologna-Firenze <---Brigate nere <---C.U.M.E.R. <---Clelia Gherardi <---Comitato centrale <---De Gasperi <---E.I.A.R. <---Filosofia <---Francesco Albertini <---G.L. <---Il Lavoratore <---Il Lavoratore di Legnano <---Ingegneria <---La Guerra <---La Squilla <---La lotta <---La notte <---Lelio Basso <---Logica <---Medicina <---Monte Sole <---N.K.V.D. <---Nello Leoni <---Olga Druidi <---Olimpio Ambrogi <---P.C. <---P.C.U.S. <---P.S.I.U.P. <---Pioppe di Saivaro <---Rosa Luxemburg <---Ruggero Bruni <---Sergio Lenzi <---Sergio S <---Vittorio Lastrucci <---antipartigiana <---antipartigiano <---autista <---azionisti <---capitalisti <---centristi <---collaborazionisti <---democristiani <---democristiano <---economista <---gappisti <---hitleriana <---liste <---massimalista <---nazifascismo <---nazionalista <---naziste <---razzista <---riformista <---squadristi <---totalitarismo <---A Monte Casale <---A.N. <---A.N.C.R. <---A.R.A.R. <---Achille Nalon <---Adami-Rossi <---Adamo Giacomelli <---Adele Benini <---Adelino Marchesini <---Adelmo Cuoghi <---Adelmo Fabbri <---Adolf Hitler <---Adolfo Ferretti <---Adriano Degli Esposti <---Agostino Bor <---Agraria <---Agrippina Gnudi <---Agronomia 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